Chissà se a gennaio 2011, o per i Mondiali di Garmisch in febbraio, magari, riusciremo a vederle insieme, non tanto in gara, perché è già capitato, quanto, semplicemente, al top della forma. Tutte e due, però. Questo è successo decisamente meno, perché o era infortuna una, o l'altra. Ma sarebbe davvero divertente. Incrociamo le dita. Nadia ha appena rimesso gli sci allo Stelvio, dopo il terribile incidente di St. Moritz, l'addio alle Olimpiadi di Vancouver a pochi giorni dal via, l'operazione a entrambe le ginocchia, la lunga riabilitazione e per fortuna la ritroveremo, vivaddio, anche in gigante, specialità in cui è stata campionessa del mondo junior (2005); Elena Fanchini, la prima della famiglia a salire alla ribalta, ma sempre con le ginocchia di cristallo, è attesa a una stagione importante, forse decisiva, dopo quella del recupero (anche lei...) successiva a un'annata persa completamente, 2008-2009, per la rottura del piatto tibiale.
Le abbiamo incrociate entrambe a Cortina, lunedì scorso, per la presentazione delle squadre Fisi, Nadia finalmente con il suo meraviglioso sorriso, Elena determinata, dimagrita, in forma. Da Ghidoni a Plancker, la velocità italiana a livello femminile ha cambiato il tecnico principale, ma non può prescindere dalle sorelle di Montecampione.
E propria la più grande di famiglia guarda al presente con fiducia:
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