mercoledì 1 dicembre 2010

Sci: metti una sera a cena con Elena, Nikki e Dada...

Aritcolo pubblicato sul quotidiano "Il Giorno" l'1 dicembre 2010



di Gianmario Bonzi
BRESCIA - L'oste, gentile e simpatico, ci sta pensando su già da un po'. Si aggira, va, torna, si ferma, indugia, poi trova il coraggio: "Ma... voi siete le ragazze che sciano?", esclama con tipico accento bresciano, che purtroppo non possiamo riportare sulla carta. "Pota, certo che sì", mi verrebbe da rispondere. Lo ripeto nella mia mente, ma non lo dico. Alla fine ci pensano loro. I dubbi restano, ma quando una "presunta" atleta tira fuori la tessera della Fiamme Gialle, mostrando anche nome e cognome, si dissolvono. E allora via, si può sorridere, richiedere qualche autografo, anche godere, perché no, pensando che tre campionesse dello sci alpino sono sedute in un sabato qualunque di novembre nel tuo locale, a mangiare, sorridere, chiacchierare, sognare. 
Insomma, metti una sera a cena con Elena&Nadia Fanchini e Daniela Merighetti, a Brescia, in pieno centro, Osteria San Francesco, Casoncelli e polenta con gorgo, funghi e fagioli alla "Bud Spencer", tagliatelle al salmì di lepre e un buon bicchiere di vino rosso

Elena e Nadia Fanchini, Daniela Merighetti (foto Bellò)

Sì, in teoria sarebbe un'intervista ufficiale, in pratica diventa un'occasione per conoscersi, diventare amici. Non succede spesso, tra giornalisti e atleti. Certo, capita più facilmente se non hai a che fare con calciatori. Ma questa è un’altra storia. Il microfono resta in macchina, il registratore è spento, il taccuino chiuso. Niente domande scontate, niente risposte preparate, si va di istinto, il vino mi dà una mano, il cibo, buonissimo, mette allegria. Perdonatemi la citazione, non ne farò più, ma avendo apprezzato James Joyce, nell'adolescenza, dico: meglio così, uno stream of consciousness, un flusso di coscienza, una libera rappresentazione di pensieri, invece che un contesto già scontato. Le tre ragazze rappresentano mezza squadra (o quasi) di velocità femminile e che squadra! Elena e Nadia, residenti a Montecampione, hanno vinto in Coppa del Mondo (sulla stessa pista, in tempi diversi, a Lake Louise, in Canada, proprio dove si gareggerà da venerdì a sabato) e conquistato una medaglia mondiale a testa, tra discesa e superG. Daniela è cittadina, la vittoria nel circo bianco l'ha sfiorata nel lontano 2003, in gigante, finendo seconda ad Are. Ma lo scorso anno è stata la miglior discesista italiana, ottava nella classifica di specialità. 

Elena, Daniela e Nadia (Bellò)

Nadia ancora non sa quando tornerà a gareggiare, ma il peggio ormai è passato. E' serena, spigliata, ironica, salta fuori che da giovanissima (in realtà lo sapevamo, ma non proferiamo parola) andava "fortissimo anche in slalom, poi non l'ho più fatto. Ma è un peccato. Adesso voglio tornare a gareggiare in gigante, non mi importa nulla se dovrò partire con pettorali altissimi, tanto mi è già capitato un sacco di volte. Nel 2006 ero la migliore in Italia tra le porte larghe, tornerò a quei livelli". Occhi azzurri dolci (come tutta la famiglia Fanchini!) sorriso che conquista. A 24 anni ne ha viste di tutti i colori, gioie e dolori, ma è un talento pazzesco. Forse il migliore che abbiamo in Italia, oggi, unica in grado di primeggiare in tre specialità. Prima o poi dovrà succedere. La sorella Elena è di un anno più grande, parla poco, ma si fa capire bene. Anche lei è stata tormentata dagli infortuni alle ginocchia (ora sono di cristallo), in passato, adesso sta bene ma toccate ferro, e ha una voglia matta di spaccare il mondo: l'ultima è stata la stagione del rientro alle gare, adesso vuol tornare a vincere. "Sì, l'obiettivo è iniziare subito bene, con un bel risultato". Lo so che non ama sbilanciarsi, ma insisto: questa Lindsey Vonn, insomma, la battiamo? "E' forte, ma l'hanno già battuta, anche alle Olimpiadi (non in discesa però, ndr). Altro non dico". A proposito. In discesa, prima della trasferta canadese, l'Italia si è potuta allenare poco, tra Argentina e Hintertux, dove non esistono piste vere e proprie di specialità. Elena non è preoccupata: "Ne bastano anche due, ma fatte bene". Due,  appunto, come quelle in programma a Lake Louise. La pista-Fanchini. 

Nadia e Dada (Bellò)  



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