mercoledì 3 novembre 2010

Pallavolo, Mondiali: "Non ci resta che...."

Poco da dire e poco da fare. Avevano ragione gli scettici, altroché. Ma, soprattutto, ci resta da pensare che questa squadra femminile italiana, fortissima, sia anche sfortunata. Al di là della cabala, cui credo ben poco, degli anni pari (in cui si perde) e quelli dispari (in cui si vince), almeno nella gestione Barbolini, le azzurre (che restano campionesse e oggi saranno etichettate come perdenti, ma non è così) non sono mai riuscite a giocare al top della condizione, fisica e mentale, vuoi anche per la maternità, per carità sacrosanta, di alcune atlete chiave (in un caso Gioli, oggi Barazza) i Mondiali 2006, le Olimpiadi 2008, la rassegna iridata attuale. Nelle stagioni in cui hanno potuto farlo, e, si badi bene, con (2007) o senza (2009) Aguero, hanno travolto tutto e tutti. Dunque, attenzione ai giudizi sommari.



Ma certo oggi, quasi, c'è stato da vergognarsi. L'Italia è stata asfaltata e resta la delusione enorme, quasi un tradimento, soprattutto per quell'ultimo set in cui le azzurre non hanno voluto nemmeno salvare la faccia, pensando solo a terminare più in fretta possibile questo strazio e scappare negli spogliatoi. La lezione subìta dal Brasile (0-3, parziali 15-25, 19-25, 7-25) chiude di fatto la porta d'accesso a ogni possibile sogno di gloria iridato. Capitan Lo Bianco (http://www.youtube.com/watch?v=Dgho-rrJJKk&feature=autofb) e compagne, infatti, volano sì alla seconda fase, ma in un girone (la pool F) in cui ri-troveranno Brasile, Rep. Ceca e Olanda (contro cui comunque non giocheranno più, anche se i punti degli scontri diretti restano, e per noi ne rimangono solo 2, quelli della vittoria con l'Olanda) e poi Stati Uniti, Germania, Thailandia e una fra Cuba e Croazia. Considerato che da questo raggruppamento due sole squadre acederanno alle semifinali, con un punteggio che ci vede nettamente indietro rispetto quanto meno a Stati Uniti, Germania, Brasile e Rep. Ceca, la situaizone è drammatica, anche perché non dipende più dall'Italia il passaggio del turno. Potrebbe non bastare anche vincere le prossime quattro partite, pure per 3-0.

E dire (ricordate?) che solo un anno fa, il 14 novembre 2009, l'Italia (http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Pallavolo/14-11-2009/azzurre-super-giappone-601966398513.shtml) demoliva a sua volta il Brasile nella Grand Champions Cup e di fatto poneva le basi per un trionfo assoluto (5 match, 5 vittorie, 15 set vinti, 3 soli persi) che sarebbe arrivato il giorno seguente contro il Giappone. Riproponiamo di seguito i due tabellini dei match, quello del 2009 e quello odierno. La formazione azzurra non era molto diversa (Barazza e Sirressi, non entrata, in più, Di Iulio, Arcangeli e Crisanti in meno) da quella attuale. Purtroppo tutto il resto, quello che conta, è sì differente: condizione fisica, morale, entusiasmo, certezze, in un caso solide (2009) dopo 3 match vinti, in un altro traballanti (oggi) dopo il ko con la Repubblica Ceca (http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Pallavolo/02-11-2010/torna-piccinini-italia-ko-711674432927.shtml).

Brasile superiore in tutto, bravissimo a preparare il match (ovviamente, con Ze Roberto...) e nello studiare i punti deboli delle azzurre. Gioli sempre raddoppiata, per esempio, di fatto marcata a uomo. Sheilla e compagne hanno servito meglio, rischiando anche, e poi possono vantare questa capacità mostruosa di non sbagliare i contrattacchi, con free-ball o su palle più difficili. Natalìa (26 punti) un nuovo, autentico, fenomeno d'attacco, anche quando l'alzata (ed è capitato) era tutt'altro che perfetta.
Italia scorata, deficitaria in ricezione e minata nelle certezze dai muri avversari. Un lezione di gioco, punto e basta. Ma adesso bisogna onorare il torneo, anche perché, come dicono in America e come cantava Lenny Kravitz, "it ain't over till it's over".

Grand Champions Cup, 14 novembre 2009
ITALIA-BRASILE 3-0 (25-21, 25-23, 25-21).
ITALIA: Lo Bianco 2, Del Core 13, Barazza 4, Ortolani 12, Piccinini 10, Gioli 10. Libero: Cardullo. Arrighetti, Bosetti 4. Non entrate: Rondon, Sirressi, Barcellini. Allenatore: Barbolini.BRASILE: Ana Tiemi 1, Mari 7, Thaisa 8, Sheilla 17, Paula Pequeno 1, Carol Gattaz 1. Libero: Fabi. Natalia 7, Joyce, Dani Lins 1, Adenizia 6, Sassà. Allenatore: Ze Roberto.



Mondiali, 3 novembre 2010:

ITALIA-BRASILE 0-3 (16-25, 19-25, 7-25).
ITALIA: Ortolani 4, Piccinini 6, Gioli 6, Lo Bianco 3, Del Core 6, Arrighetti 4, Cardullo (L), Rondon, Di Iulio, Barcellini 1, Bosetti. N.e.: Crisanti. All. Barbolini.
BRASILE: Jaqueline 9, Thaisa 12, Sheilla 10, Natalia 26, Fabiana 7, Fabiola 1, Fabi (L); Sassá 1, Joyce. N.e.: Dani Lins, Fernanda, Adenizia. All. Zé Roberto.
Arbitri: Zenovich (Russia) e Liu (Cina).

BARBOLINI (http://www.youtube.com/watch?v=2eqqcBf7kmQ&feature=player_embedded#!) –Non è difficile, è brutto commentare certe prestazioni. Abbiamo giocato su un ritmo diverso rispetto al Brasile e lo si è visto in campo. C’è da essere preoccupati per il proseguimento del torneo. Adesso abbiamo due giorni per fare un profondo esame di coscienza e ripartire, possibilmente alla grande perché nella prossima fase ci possiamo giocare molto. Dobbiamo essere coscienti che stiamo giocando un Mondiale, una manifestazione della massima importanza, che si gioca ogni quattro anni. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità in questi frangenti a partire dall’allenatore. Ma adesso non è importante di chi è la colpa di come stanno andando le cose: possiamo ancora far bene e dobbiamo assolutamente riuscirci.

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