giovedì 7 ottobre 2010

Volley, Mondiali italiani, biscotti e la vera gloria

Mi era già capitato di pensarlo, all'epoca dei fatti compiuti: "Vuoi vedere che Brasile e Russia, che tanto si son "prodigati" per non finire una contro l'altra nella terza fase a gironi, ci lasciano le penne per giustizia divina?". Beh, in un caso è andata proprio così e mi dispiace comunque per Daniele Bagnoli, tecnico mantovano alla guida della Russia, che avrebbe meritato ben altro risultato, lui e il suo squadrone. Pensavo che la sua compagine fosse la favorita n°1 per il Mondiale, lo avevo detto e scritto. Beh, tutto sbagliato, tutto da rifare. Al massimo lotterà per il quinto posto; in semifinale, nel suo raggrupamento, ci è infatti finita la sempiterna Serbia della diagonale olimpica (a Sydney 2000) Nikola Grbic-Ivan Miljkovic. Quando conta, loro ci sono sempre.



Insomma, il biscottto non ha funzionato. E meno male. Perdere con la Spagna come ha fatto la Russia nella seconda fase, da 2-0 a 2-3, senza quasi tutti i titolari in campo e con poco impegno nel tie-break conclusivo, non ha portato a nulla. Bene per la manifestazione in sè, ma, chiaro, un torneo con così tanti gironi prima dei match a eliminazione diretta è un torneo a perdere, a prescindere. E infatti la formula verrà cambiata. Sia lode e gloria eterna a Julio Velasco, ct iberico, che mai, parole sue, andrà a dire ai suoi giocatori di "perdere apposta una partita, ci fosse anche in ballo l'oro olimpico". Qualcuno ha pensato e agito diversamente, ma, onestamente, e va sottolineato, aveva la possibilità di farlo. Non è stato bello, né condivisibile, né piacevole per il pubblico, ma sul banco degli imputati penso debba essere messo, principalmente, chi ha consentito le "pastette" più di chi le ha cucinate e mangiate. Insomma, la federazione internazionle. Ora aspettiamo cambiamenti alla formula iridata. E, soprattutto, che sia uguale per ogni manifestazione (ma non sarà così, siamo pronti a scommetterlo).L'ideale sarebbe un girone e poi la rumba infernale a eliminazione diretta, ottavi-quarti-semifinale-finale. Troppo semplice?!?


Intanto, dopo Milano (nelle foto sopra, momento di svago prima, con picccole danzatrici alla Blues Brothers durante un time-out, e di gioco poi, al MediloanumForum di Assago, nel corso della sfida Italia-Giappone, giocata il 25 settembre scorso), e Catania, anche a Roma abbiamo assistito a uno spettacolo di pubblico. Per chi c'erra o ha visto il magico volo del Gabbiano d'Argento di Carmelo Pittera, nel 1978 (avevo 2 anni), penso si tratti di un bel deja-vu.
E' stata vera gloria finora per l'Italia di Anastasi? In realtà lo scopriremo sabato, contro la prima, grande squadra affrontata da capitan Vermiglio e compagni, il Brasile (forse un po' in declino, ma con l'esperienza giusta per trionfare sempre). Gli azzurri hanno vinto 7 partite su 7, lasciato per strada 6 set (2 contro l'Iran!, 1 a testa con Germania, Portorico, Usa e Francia), sfruttato a davere un tabellone creato ad arte per portarli nella Final Four di Roma, affrontato i Campioni Olimpici in carica sì, gli Stati Uniti, che a Pechino erano un'ottima squadra e qui solo buona, non foss'altro perché privi del palleggiatore titolare e dell'allenatore, principali artefici di quell'impresa.
Però: come direbbe l'immenso Rino Tommasi, quando le occasioni ci sono, vanno sfruttate, colte, prese al volo. Bene. Si sapeva già dall'inizio che l'Italia sarebbe potuta arrivare tra le magnifiche 4 ( in realtà le semifinali "previste" erano Italia-Usa, Brasile-Russia; saranno invece Italia-Brasile, Cuba-Serbia), 12 anni dopo il Giappone '98 (allora si vinse, 3-0 sulla Jugoslavia in finale) grazie alla spinta del pubblico e soprattutto del tabellone. Detto, ma anche fatto, perché poi alla fine bisogna comunque vincerle, queste partite. Adesso agli azzurri il compito di dimostrare che sono anche un grandissima squadra, degna dei fenomeni, e che se sono arrivati fin qua, in semifinale, è perché lo hanno meritato; e che il Brasile campione in carica, vice-campione olimpico e primo nella World League 2010, dulcis in fundo, si può anche battere.Perché si può.

4 commenti:

  1. Io vado controcorrente, contro Brasile e Russia non ho assolutamente nulla. Hanno fatto qualcosa che, l'assurdo, regolamento gli ha permesso di fare.

    Adesso siamo alle semifinali, ovviamente faccio il tifo per l'Italia e credo che sabato possiamo anche vincere grazie al stupendo pubblico di Roma, ma se devo scegliere una delle quattro semifinaliste punto sulla Serbia

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  2. Sulla prima parte sono completamente d'accordo.... Russia e Brasile non si saranno comportate molto sportivamente, ma han fatto ciò che il regolamento permetteva loro di fare. Quello che hai detto tu e quello che ho scritto io.
    Sottolineando, però, che in un caso, Russia, non è servito a nulla....

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  3. Gianma hai ragione: se l'Italia è una grande squadra - io confesso onesatamente di non averlo ancora capito con quei black out improvvisi che contro uno squadrone potremmo pagare cari - lo vedremo sabato.

    Facciamo, però, un parallelo con il calcio: l'ultima Italia che ha vinto i Mondiali, quella di Lippi, non ha fatto un cammino eccezionale, eppure per 4 anni sono stati "eroi". Perché per il volley è diverso? Perché tante polemiche? Dovessero, questi ragazzi, vincere il mondiale, avranno meno prestigio? Non saranno "eroi" perché all'inizio hanno avuto la strada spianata? Scommetti che con l'oro al collo tutto sarà dimenticato?

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  4. Quello cha hanno fatto Brasile,Russia e ci metto anche Bulgaria (all.Prandi) non è stato uno spot per il volley certamente ma con queste invenzioni della FIVB c'era da aspettarselo.

    L'italia ha goduto di un girone iniziale facile ma è anche vero che sono i classici sorteggi delle squadre organizzatrici dell'evento e credo non sarà l'unico, visto che il soldo viene sempre prima di tutto.

    Tecnicamente credo il volley mondiale sia in fase di ricambio generazionale ed anche l'Italia non è esente da questo, però è certamente una buona squadra ed ha battuto Stati Uniti (campioni di Olimpia) e Francia (vice campione d'Europa).

    Credo che ci siano ottime possibilità di battere i campioni del mondo e comunque sia entrare nelle migliori 4 squadre mondiali non è cosa da sottovalutare mai anche se i media nazionali si sono accorti dell'esistenza di un mondiale in Italia solo ora che siamo in semifinale.

    Detto questo mi ha impressionato Cuba che gioca quasi con un under21!!!!..se questi ragazzi li faranno giocare ed allenare in Europa, detteranno legge per un decennio almeno.

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