giovedì 18 novembre 2010

Scherma: Vezzali&Co festeggiate a Milano. Ma...

Dunque, dov'eravamo rimasti? Ah sì, alla "sfida" (indiretta) della scherma versus popolarità. Bene. Ieri è andato in scena un altro episodio, bello, bellissimo, ma un pochino contradditorio. Mi spiegherò meglio in fondo: le quattro ragazze d'oro del fioretto, attorno alle 15.30 o poco più, hanno fatto il loro ingresso nella Sala Montanelli di Via Solferino 26, a Milano, in pieno centro, vicino a Brera. Insomma, nella sede del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, un luogo ricco di storia, senza dubbio. Accolte subito dal collega e amico della Rai, Davide Labate, commentatore di sci alpino maschile "prestato" per un giorno alla scherma: le ha messe in... fila subito tutte e 4, a cominciare da Valentina Vezzali, con cui aveva condiviso la degenza in ospedale, nel 2006, dopo l'operazione a un crociato del ginocchio (per entrambi). Un abbraccio e via, con il consueto rito delle interviste.


Valentina Vezzali (Bizzi)


Tutte in jeans e felpa della Nazionale, stanche, ma sempre belle, Elisa Di Francisca (mannaggia, perché non si scioglie mai i capelli, la trovo splendida) con la sua contagiosa spontaneità e un bel paio di stivali alti, Arianna Errigo sorridente e gentile, Ilaria Salvatori cercata forse un po' meno dai media, ma ingiustamente, perché quando serve lei c'è sempre: bronzo a squadre a Pechino 2008, oro a squadre qualche giorno fa ai Mondiali parigini. Magari arriverà il suo momento anche nell'individuale. Belli gli interventi di Edoardo Mangiarotti, l'atleta più medagliato della storia olimpica, 91 anni portati splendidamente, e Aronne Anghileri, decano dei giornalisti della rosea, una vita trascorsa a seguire soprattutto il nuoto, ma anche un decennio di scherma, quello degli anni '80, quello dei Numa, Cerioni, Borella, Cipressa, Vaccaroni, Zalaffi, Cicconetti, Scalzo, Cuomo, Meglio, Randazzo e molti altri ancora.

Quattro chiacchiere sedute nelle poltrone presidenziali, con a destra e sinistra il direttore della Rosea, Monti, e uno dei suoi vice, Valenti. A stupire tutti, ancora una volta, è stata Valentina Vezzali, con un annuncio che era nell'aria e adesso è ufficiale: "Non solo voglio arrivare all'Olimpiade di Londra 2012, ma non smetterò fino a quando non avrò vinto il mio sesto mondiale individuale", che rappresenterebbe un record asosluto per tutte le armi. L'occasione ghiotta si presenta già nel 2011, nell'edizione casalinga a Catania. Valentina, devo dire, è piaciuta tantissimo anche in altri momenti, sia quando parla dei bambini, ma soprattutto quando si intrattiente con loro. Onestamente, ci sa fare, li fa ridere, li carica, li ascolta. Loro rimangono ipnotizzati. Non credo sia perché si trovano di fronte a un campionessa. Secondo me è perché la sentono amica. Come si fa a coniugare studio e scherma?” ha chiesto un piccolo spadista.
Devi sentire dentro la fiammella – ha risposto Valentina Vezzali -. Poi il resto viene da sé. Io ricordo che dovevo lottare contro una professoressa che non concepiva i miei impegni sportivi extra-scolastici. Eppure ce l’ho fatta a uscire con “ottimo” dalle medie e con 60/60 dalle superiori”.
Ma qual'è il segreto della scuola italiana?” ha chiesto poi il Direttore de “La Gazzetta dello Sport”. “Il segreto – hanno risposto all'unisono le quattro campionesse del Mondo – sta nelle società, dove quotidianamente lavorano maestri e allievi e dove i campioni tirano in pedana assieme ai giovanissimi. Il merito è dunque dei maestri che per noi sono i veri psicologi – ha specificato Elisa Di Francisca -. Ci sanno capire, comprendere, sanno come prenderci e poi riescono a metterci nelle condizioni per vincere”.


Torta omaggio per le campionesse: glassa rosa "Gazzetta" e un fioretto in primo piano. 


Intanto Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori, assieme a Margherita Granbassi, torneranno in pedana sabato 27 novembre per la kermesse "Una stella per Marta" in ricordo di Marta Russo - la studentessa di giurisprudenza vittima di un omicidio compiuto all'interno della Sapienza - e a favore della donazione degli organi. La ripresa ufficiale della stagione, invece, è prevista per febbraio 2011.


Applausi. All'estrema destra, il direttore della Gazzetta, Monti (Bizzi)

Tutto bello, anzi bellissimo. Mi aspettavo più gente, però. Questa sala l'ho vista traboccare di persone per la presentazione di Italia-Nuova Zelanda di rugby. Un evento storico anche quello, certo, 80.000 persone sono poi venute a San Siro. Ma un test match. Qui c'era da festeggiare una squadra che ha perso una volta in due anni, conquistando due titoli iridati e due coppe del mondo.
In ogni caso, l'idea è stata bellissima. Va riproposta il più presto possibile, per tutti gli sport.

Intanto vi lascio con la beata gioventù di Arianna Errigo, monzese, 22 anni, bronzo mondiale ad Antalya, argento a Parigi 2010 e .....






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