mercoledì 10 novembre 2010

Sci: due chiacchiere con Giulia Gianesini

Dal 24 ottobre 2009, dal gigante di Soelden, un anno fa o poco più, Giulia Gianesini, 26 anni, vicentina di Gallio, 40 gare in Coppa del Mondo, ha sempre chiuso tra le migliori venti una prova tra le porte larghe nel circuito maggiore, passando da Aspen, Are, Lienz, Maribor, Cortina (nona, miglior risultato in assoluto), Garmisch-Partenkirchen e di nuovo Soleden. Il potenziale per arrivare molto più avanti ce l'ha e lo abbiamo visto tante volte, soprattutto a Maribor e Cortina, nella scorsa stagione, quando filò come un treno fino alle ultime porte. Manca ancora un piccolo passo per l'elite. Forse si tratta solo di un pizzico di convinzione. Ne abbiamo parlato con lei.


Giulia Gianesini (Foto F.I.S.I.)


Giulia, delusa per il 17esimo posto di Soelden?
Mi aspettavo molto di più da Solden, in allenamento mi sentivo bene e quindi sono rimasta delusa dalla gara.
Fisicamente come sta? La rivedremo fare velocità?
Fisicamente sto abbastanza bene, sì, c'è qualche problemino, ma niente di grave. Sono appena tornata da un allenamento con le discesiste, conto di fare qualche SuperG, magari passando dalla Coppa Europa.
Prossimo gigante sul pendio ripido e ghiacciato di Aspen. Altra musica?
La pista mi piace molto..e spero che la musica cambi...
Se è vero che in allenamento è sui livelli di Karbon e Moelgg (se non meglio), cosa manca (o cosa la blocca) in gara? Pressione? Pettorali un po' più alti?
Devo imparare a credere più in me stessa in gara e sciare liberamente, come faccio in allenamento. Il numero di pettorale, sinceramente, non credo influisca più di tanto. 
Contenta del nuovo direttore tecnico? C'è dialogo?
Credo che sia un bravissimo allenatore, quest'estate abbiamo avuto la possibilità di confrontarci spesso con lui e a me ha fatto una buonissima impressione.




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