Maggio, Novarello. Un centro splendido, all'avanguardia, ciclismo, palestra, sci nautico e quattro chiacchiere tra un tecnico e due soli giornalisti. Almeno quel giorno lì, non ricordo neanche esattamente quando. Con me c'era Gabriele Pezzaglia di Race Ski Magazine, grande inviato e grande conoscitore dell'ambiente alpino azzurro. Di fronte, Claudio Ravetto, che ancora non sapeva se sarebbe stato nominato Direttore Tecnico unico, ma insomma, questione di ore. Mi premeva soprattutto chiedergli una cosa, sulle ragazze visto che per Eurosport seguo loro, ma il discorso potrebbe tranquillamente allargarsi ai maschi: "Caro Claudio, c'è l'idea, almeno l'idea, poi lasciamo da parte per un momento i risultati, di costruire una squadra di govani polivalenti con le atlete che arrivano dal Pianeta Giovani e dalla Coppa Europa, e che lì gareggiano in tutte le discipline?". "'Sì, l'idea c'è".
E Ravetto, che è uomo di parola e adesso lo immaginiamo pure un po' "incazzato" per i risultati non eccenzionali ottenuti dall'Italia nella trasferta Nord Americana dalla pattuglia tricolore, ha confermato con i fatti questa nuova tendenza.
Ne parlo spesso anche in telecronaca, su Eurosport, con Claudia Morandini, mi preme sottolinearlo perché tutte le squadre lavorano in questo senso da anni, ora finalmente lo stiamo facendo anche noi. Vi lascio qualche dato per riflettere:
Federica Brignone, 20 anni, valdostana, oro ai Mondiali junior 2009 in combinata, argento a quelli 2010 in gigante, 1 podio in Coppa Europa tra le porte larghe, ma anche sei piazzamenti nelle 10, tra i 18 e i 19 anni, in tre discipline diverse, gigante, SuperG, Supercombinata. Bene. Approdata in Coppa del Mondo, dove ha esordito a 17 anni, a Lienz, ha disputato 19 gare: 11 giganti, 4 slalom, 4 SuperG, oltre alle "prove" della discesa di Val d'Isere 2009. Dunque, quattro discipline su cinque già sfiorate. E' andata a punti finora solo in gigante, ottenendo però un 34esimo posto in SuperG a Garmisch e sia in questa disciplina che, soprattutto, in slalom, parte con pettorali molto alti.
Francesca Marsaglia, romana, 20 anni come Federica, lo scorso hanno, pur in quota Pianeta Giovani, si era aggregata al gruppo di Coppa del Mondo, per poi essere misteriosamente dirottata di nuovo in Coppa Europa a gennaio (mancanza di risultati a 19 anni? Ma che motivazione è?), uscendone comunque alla grande, con un posto fisso in SuperG. Nel circuito "minore" per la ragazza che vive a San Sicario ecco due podi (tra discesa e SuperG, con la vittoria a St Moritz in quest'ultima specialità) e altri 12 piazzamenti nelle 10, compresi due in gigante, 5a Jasna e 6a Courchevel. Poi, la Coppa del Mondo: esordio a 18 anni, in discesa, a Sestriere, 41esima. Da allora altre 16 gare, 6 SuperG, 5 discese, 4 giganti e anche 1 Supercombinata. Quindi, 4 discipline su cinque e due piazzamenti a punti, appena ottenuti, a Lake Louise.
Francesca Marsaglia con Federica Brignone (foto Bellò).
Dulcis in fundo: Elena Curtoni, la più giovane del lotto, classe 1991, lo scorso anno terza nella classifica generale di Coppa Europa (con tanto di infortunio che le ha fatto perdere il rush finale), che l'Italia al femminile ha conquistato solo nel 1993, con Lara Magoni. Per la piccola valtellinese ci sono 8 piazzamenti nelle 10 in Coppa Europa, con 1 vittoria (Supercombinata a Caspoggio) e altri 5 podi ottenuti tra i 18 e i 19 anni e tra SuperG e discesa. Ma è stata anche 8a in gigante a Soldeu, più volte nelle 20 in slalom (11a a La Molina, 8a agli ultimi Mondiali Junior, 2010). Dulcis in fundo, bronzo iridato a Garmisch 2009 (tra le giovani) in Combinata.
L'esordio in Coppa del Mondo è avvenuto un anno fa a Levi, a 18 anni, in slalom, poi sono seguite altre 5 gare in 3 discipline diverse, SuperG, gigante e discesa. Ancora non è andata a punti, ma è questione di tempo.
Elena Curtoni.
Morale: tutte e tre queste ragazze le vedremo impegnate in entrambe le prove di St. Moritz, SuperG sabato, gigante domenica (tutto in diretta, su Eurosport). Il progetto ci piace tantissimo, purché prosegua al di là dei risultati, almeno fino a fine stagione. Poi si tireranno le somme. O no?
Cosa ne dite? Che ne pensate? Aspetto i vostri commenti, qui, nell'apposito spazio sotto il blog. Ciao!
Gianmario
Gianmario
Tutto giusto, Gianmario, io però non definirei Elena Curtoni "piccola valtellinese", se ti rifila una sberla ti stende, fermo restando che è una bella ragazza...
RispondiEliminaPiccola nel senso di giovane.... Ma non ti firmi?
RispondiEliminaCaro Gianmario. Sono anni che io auspico una diversa metodologia di allenamento delle squadre italiane di sci alpino specialmente nelle prove tecniche: allenamenti su tracciati più filanti e su neve non prevalentemente durissima e ghiacciatissima. Solo così si può creare una generazione di polivalenti che parta dal gigante, la più tecnica e la più completa di tutte le discipline, per poi spaziare nella velocità e al limite anche tra i pali stretti: specialmente tra gli uomini lo slalom è diventata da anni la disciplina meno importante per vincere la Coppa del mondo. Speriamo che qualcuno finalmente se ne accorga.
RispondiEliminail fatto è che tra le donne più che tra gli uomini la polivalenza è esasperata: le big tipo Vonn, Riesch e Paerson vanno forte in tutte le discipline, e pure in slalom (specie la Riesch che quest'anno può farcela).....e fare 35-36 gare in 4-5 mesi mondiale escluso è tosta...e di carriere se ne perdono per strada parecchie....certo, tra gli uomini c'è più specializzazione, ed è giusto che le giovani perseguano l'andar forte ovunque...ma se in un paio di stagioni una specialista di gigante e super-g deve perdere nei suoi tracciati prediletti per incaponirsi con lo slalom allora la polivalenza diventa un'arma a doppio taglio....ricordate la mitica Karen Putzer? dopo 4-5 stagioni di Coppa ancora perdeva tempo con lo slalom....Si fosse concentrata sul resto, nei primi anni del decennio avrebbe potuto vincere la boccia cristallina tranquillamente...V
RispondiEliminaVi ringrazio per i vostri spunti di riflessione. Caro Max, secondo me la vera rivoluzione è cominciata nel '97, quando sono esplosi i vari H. Maier, Couche, Schifferer, Knauss, Strobl vari, il redivivo Eberharther e compagnia. Se ti ricordi il gigante di Nagano '98 era velocissimo e difatti MVG vi giungse solo terzo, pur essendo la leggenda della disciplina e oro iridato in carica, dietro Eberh. e Maier. Ecco, da lì bisognava impostare un lavoro diverso con le squadre maschili, e su questo devo dario ragione a Mario Cotelli, che lo dice da troppo tempo.
RispondiEliminaUltimamente sto seguendo solo le ragazze, quindi il discorso mio in realtà oggi si ferma a loro perché sono per certo due cose:
1) da giovani sono obbligate a fare tutte le discipline e le fanno;
2) il buon Claudio Ravetto ci crede eccome alla polivalenza, ma vuole portarla avanti con calma, solo con le giovani, facendo crescere queste tre ragazze che ho citato (e anche Lisa Agerer) pian piano in questo senso. Qualche prova di discesa a Federica, qualche gigante a Francesca, qualche SuperG a Lisa, qualche slalom a Elena. Anche a costo di qualche brutta figura iniziale. Auspico che vada avanti per tutta la stagione. Se così farà, tra febbraio e marzo, e, soprattutto, nel 2011-2012, ci divertiremo parecchio con Brignone, Curtoni E., Marsaglia e Agerer. Ne sono convinto. Se mi sbaglio, chiederò scusa. Detto questo, penso che anche Merighetti, Schnarf e Nadia Fanchini, quando tornerà, possano gareggiare in 4 discipline su 5, se non in tutte e 5. Nadia da giovanissima batteva tutte in slalom...
finalmente vedo affrontare dei discorsi seri e finalmente qualcuno ne parla con cognizione di causa. E' un'occasione irripetibile avere 3/4 ragazze forti in tutte le discipline. Organizziamole, facciamole crescere senza pretendere nulla…a Sochi fra 4 anni ne possiamo riparlare.( riflessione da allenatore e non da genitore)
RispondiEliminaCaro Luciano, intanto grazie per averci scritto e porta un grande saluto a Elena e Irene. Ho un solo timore riguardo alla tua frase "non pretendere nulla". Qualche gara a punti, credimi, bisognerà pur pretenderla.
RispondiEliminaSoprattutto temo che se Federica non riuscirà a qualificarsi per la seconda manche dello slalom tra Courchevel e Semmering, se Francesca Marsaglia non farà altrettanto in gigante tra St Moritz e ancora Semmering, e se Elena non comincerà a portare a casa qualche punticino tra SuperG e Discesa, il discorso "polivalenza" si possa fermare un attimo. Spero tanto di sbagliarmi ma il passato in questo senso non dà garanzie. O meglio. Spero che le ragazze in questione rompano il ghiaccio anche in quelle discipline dove partono con pettorali più alti, di modo che poi non se ne parli più e si prosegua su questa direzione, che mi sembra assolutamente quella giusta, fino a fine stagione.
Grazie per la risposta, ma se ci si aspetta un risultato subito non si può chiamare "progetto" ma " casualità". La carta d'identità delle ragazze ('90 e '91) dovrebbe avere un peso diverso anche perchè occorre minimo una stagione per conoscere piste mai viste; come ben sai tra coppa europa e coppa del mondo c'è un abisso; fare 5 specialità comporta un dispendio energetico immenso anche solo per i viaggi e da stanchi i rischi aumentano e i giovani non hanno ancora la capacità di gestirsi. Quindi bisogna scegliere tra il fare esperienza ( e quindi "progetto") e non pretendere il risultato dopo tre gare. A queste ragazze non manca nè tecnica nè capacità. Mi ricordo di un gruppetto di tedesche (anni 87, 88,89) incontrato 5 anni fa in Norvegia nelle prime Fis di novembre: Rebensburg , Duerr, Springl, ecc. …messe insieme, senza pressione. Se dai fiducia poi puoi pretendere, se dai incertezze mah… Ho già detto fin troppo. Un saluto
RispondiEliminaPerché fin troppo dai.... E' un piacere discutere con un allenatore e maestro di sci. Senza problemi, ognuno dice la sua. E stop. Speriamo intervengano anche i nostri tecnici prima o poi, ma non sanno dell'esistenza di questo blog mi sa. Con calma, crescereanno le ragazze e crescerà il blog, magari. Cmq grazie! Speriamo che il progetto rimanga tale e non si trasformi in casualità. Io ci credo. Felice serata!
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